Perché gli abitanti del New Jersey non pompano benzina?

Oltre all'Oregon, il New Jersey è l'unico stato del paese che vieta ai residenti di pompare il proprio gas. Dopo i primi anni del 1900, le automobili divennero più accessibili alle persone della classe media. Prima di questo, ad avere automobili erano soprattutto le élite, le classi superiori e gli ingegneri. Acquistavano il carburante principalmente tramite stazioni di consegna o di rifornimento di fusti, di solito in un supermercato locale o in un negozio di ferramenta. Dovevano essere informati sui veicoli e su come funzionano o abbastanza ricchi da pagare qualcuno che lo fosse.

Tuttavia, una volta che le persone della classe media iniziarono ad avere accesso ai veicoli, non solo non erano informate su come funzionavano, ma non erano nemmeno abbastanza ricche da pagare un meccanico professionista per la manutenzione ordinaria. Così arrivò il rispettato benzinaio che, all'epoca, era molto più informato sulle automobili rispetto all'autista medio.

Gli addetti controllavano liquidi, pneumatici e batterie e completavano la manutenzione per i clienti che acquistavano ricambi dalle stazioni di servizio. Era conveniente per i clienti perché non sapevano come farlo da soli e vantaggioso anche per le stazioni di servizio poiché rendeva più semplice l'upselling. Un addetto potrebbe avvisare che è necessario sostituire i pneumatici prima che la sicurezza venga compromessa. La persona media quindi, non sapendo meglio, sarebbe incline a completare il servizio lì per lì. Acquistano i pneumatici dalla stazione di servizio e l'addetto può sostituirli in modo rapido ed efficiente, addebitando loro tutto ciò che desiderano in termini di manodopera. È stato quello che alcuni chiamerebbero una vittoria per tutti.

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Nel 1949, in seguito alle preoccupazioni relative ai rischi di incendio, alla conformità alla sicurezza, ai fumi tossici e ai furti d'auto, il New Jersey approvò il primissimo Retail Gasoline Dispensing Safety Act. Poco dopo, nel 1951, l’Oregon adottò un disegno di legge simile, rendendolo l’unico stato a seguire l’esempio. Mentre l’Oregon ha permesso ai residenti delle sue contee meno popolate di pompare il proprio gas, il Garden State non mollerà.

Mentre diversi legislatori e gruppi di difesa del self-service hanno commentato la debacle del self-service rispetto al servizio completo, c'è un'organizzazione con sede nel New Jersey che sta facendo grandi passi avanti verso la riforma del disegno di legge vecchio di 73 anni. Fuel Your Way NJ è una coalizione di proprietari di stazioni di servizio, volontari e altri soggetti interessati che lottano affinché il rifornimento di carburante a servizio completo sia facoltativo. Ciò comporterebbe che gli automobilisti possano scegliere tra self-service o full-service. Meglio conosciuti per la Giornata di sensibilizzazione sul self-service del 13 maggio 2022, sostengono che consentire il rifornimento self-service potrebbe potenzialmente far risparmiare ai residenti 10-15 centesimi al gallone. Mentre molti temono che non manterranno la parola data, i distributori di benzina che fanno parte della coalizione sostengono che i soldi risparmiati sul pagamento degli addetti verranno utilizzati per abbassare il prezzo della benzina.

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Ci sono, tuttavia, molti problemi con le argomentazioni avanzate a sostegno del self-service. Una è l'affermazione che i residenti del New Jersey pagano di più per il gas rispetto a quelli degli stati confinanti a causa del divieto del self-service. Questo è falso, poiché i prezzi del gas sono circa 3 centesimi in meno rispetto alla media nazionale del 2022 e fino a 14 centesimi in meno rispetto a New York, uno stato self-service. I prezzi del gas comprendono principalmente tasse, petrolio greggio e altri costi associati allo svolgimento di attività commerciali come attrezzature, affitto e assicurazioni. Detto questo, è improbabile che consentire il self-service alla pompa di benzina faccia una grande differenza per i residenti del New Jersey.

Inoltre, sembra che le persone che guidano il movimento self-service abbiano partecipazioni nelle industrie del petrolio e della benzina al dettaglio, causando un conflitto di interessi. I fondatori dei movimenti self-service non sono residenti che vogliono il diritto di scelta, ma soprattutto investitori, imprenditori e altre parti correlate che usano la loro influenza per diffondere propaganda per il proprio guadagno finanziario. Non c’è nulla in atto che consideri le aziende responsabili di rendere il gas più economico, di mettere a disposizione pompe a servizio completo per le persone che vivono con disabilità, né di garantire la sicurezza del lavoro agli addetti al servizio del gas che fanno affidamento sul loro stipendio per vivere.